Hymnen

Hymnen più che un balletto nel senso antico del termine é un »opera d »arte contemporanea che riunisce insieme diversi elementi artistici che riecheggiano i canoni estetici contemporanei: dalla musica alla scenografia allo stile coreografico, tutto sembra ricondursi ad unica matrice, ad un pensiero che riunisce arte grafica, movimento e suono.

Nato grazie alla collaborazione di Didier Deschamps, direttore del Ballet de Lorraine, con la coreografa brasiliana Lia Rodrigues, Hymnen, é simbolo dell’universalità dei popoli, della loro comunione, un ideale che a livello musicale Stockhausen immagina all’atto della composizione.

Infatti la partizione musicale composta tra il 1964 e il 1967 integra in versioni rielaborate diversi inni nazionali accompagnati da suoni di folla, rumori di vario genere.

Il pittore Gérard Fromager firma le scenografie, semplici, composte da semplici teli di differenti colori : rosso, giallo, verde, blu.

I costumi riecheggiano il lavoro del pittore e si rivelano anch’essi nella loro diversità, soprattutto nelle coreografie corali, mezzi rappresentativi dell’unità dei differenti popoli rappresentati nelle loro disomogenità culturali dai differenti colori.

Come dicevamo Hymnen va apprezzato nella totalità di ciascuna delle sue componenti : figurativa, coreutica e musicale. I danzatori costituiscono con il loro movimento un tutt’uno omogeneo, nessun sentimento di tensione é presente sul palcoscenico. Si succedono ora in duo ora in gruppo, ma in ogni caso un disegno astratto e fluido si rivela protagonista al di là di ogni riceca di linee e di un vero disegno coreografico.

Senza dubbio non é un pezzo del tutto facile e di semplice comprensione, ma é sufficiente coglierne sin dall’inizio le chiavi di lettura e di interpretazione, per esserne subito assorbiti dall »insieme e dall »atmosfera che questo pezzo riesce a creare.

Parigi, Théâtre National Chaillot, 5 Marzo 2009

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