Babysitting Petit Louis

Robin Orlyn ci stupisce ancora. Sono appena terminate a Parigi le rappresentazioni della sua nuova creazione per la quale la coreografa ha scelto un luogo del tutto particolare, il tempio della cultura parigina ed anche uno dei luoghi più visitati al mondo : Il Louvre.

L’idea dello spettacolo Babysitting Petit Louis era in progetto da parecchi anni ; più precisamente risale all’epoca in cui Robin Orlyn Faceva un master all’Art Institute di Chicago. Prima dell’apertura di ogni esposizione gli studenti erano inviati a visitarle in anteprima.

Durante queste visite la coreografa aveva modo di parlare e avere uno scambio di idee con i guardiani, soprattutto su un tem ache era di attualità :  » Come rendere accessibile alla maggioranza delle persone il concetto di arte ? Come un museo potrebbe attirare non solamente gli amanti dell’arte ?

Nel corso degli anni la coreografa a riflettuto su questi temi e ha ideato questo spettacolo che si sviluppa nelle sale del Museo del Louvre, a partire dalla sezione Richelieu, per proseguire attraverso la Cour Puget e nelle sale del Medio Oriente.

Per concretizzare ancora meglio la sua idea di partenza finalizzata a desacralizzare in un certo senso l’arte, sono stati chiamati a partecipare allo spettacolo anche dei guardiani del famoso museo. Tutto é cominciato los corso mese d’aprile : venticinque impiegati hanno inviato la loro candidatura e dopo una selezione basata su prove di canto e di movimento ne sono stati scelti otto.

Il loro ruolo é efficace e importante : essi animano gli spostamenti nelle differenti sale, sollecitano gli spettatori e introducono i momenti di danza e di canto offerti dai veri artisti.

Babysitting Petit Louis comincia con una piccola visita a la statua di Luigi XIV situata nella corte Puget. Piangendo, egli rivive, divenendo quasi un bebé. Il pubblico gli fa paura ? O viene spaventato dai fantasmi che appaiono nella sala ?

A un certo punto si calma e il guardiano che gli aveva dato la voce fa proseguire la visita agli spettatori che potranno ascoltare un cantante, divertirsi con l’improvvisazione di un attore e con alcuni brevi istanti di danza. Poi dei brevi video girati durante dei momenti di lavoro dei sorveglianti ( anche alla mensa ) e proiettati all’interno delle loro giacche. Degli schermi veramente originali ! Si passa in seguito in una delle sale del Medio Oriente con una danzatrice che danza quasi interamente nuda con il viso coperto da una specie di pelle d’animale.

Il momento più importante in cui si sente di più e diventa reale l’integrazione dei guardiani nello spettacolo a luogo in un grande salone. E il momento della festa : tra danze e musica tutti i protagonisti si scambiano i loro costumi , vale a dire che i veri artisti indossano le tenute dei sorveglianti e questi quelle degli artisti. Il ballo continua e termina con una performance degli artisti all’esterno del Louvre, nella fontana situata a fianco della piramide del Louvre.

La presenza di piccole oche riconduce a uno degli ultimi spettacoli di Robin Orlyn, Confit de Canard, anche questo ambulante per le sale del Centre National de la Danse di Parigi. Babysitting Petit Louis delizia un pubblico attento e sensibile che si trova di fronte a nuovi orizzonti per quanto riguarda in generale il concetto di spettacolo di danza. E Robin Orlyn ha in mente già di proseguire la sua avventura in altri musei come il Guggenheim de New York o il Kunsthistorischen Museum di Vienna

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