Angelin Preljocaj: Suivront mille ans de calme

Frutto della collaborazione fra la compagnia di Angelin Preljocaj e il Balletto del Boschoi, questo spettacolo aveva molte attese. Dopo la prima in Francia a la Biennale di Lione, Suivront mille ans de calme, si presenta al pubblico parigino. Nel quadro dell’anno di collaborazione franco-russa, questa creazione rappresenta un’innovazione.

Far lavorare insieme i danzatori di Preljocaj e quelli del Bolschoi é una scommessa : culture e tecniche differenti, nessun brano di repertorio in comune ; la concezione e la preparazione del balletto ha richiesto un grosso lavoro. Ma la danza é un’arte universale e tutte le barriere sono sparite dal momento che i danzatori hanno cominciato a danzare insieme.

Preljocaj non ha scelto nel corso delle sue audizioni nessuna étoile della celebre compagnia russa. Dopo le trasferte e le ripetizioni sia a Aix en Provence che in Russia, tutti gli artisti russi hanno ben assimilato la tecnica contemporanea del linguaggio di Preljocaj : dinamismo, torsioni, linee spezzate. Alcuna differenza appariva fra i due differenti gruppi, si ha l’impressione di una sola compagnia che danza all’unisono.

Un grande merito quindi ai danzatori del Bolscioi che hanno dimostrato tutta la loro apertura di spirito e le loro capacità di adattazione.

Preljocaj adatta il suo vocabolario gestuale déjà vu in Le Parc o in Eldorado. Il suo stile sembra mancare di innovazioni, tutto é rimesso ai corpi degli interpreti.

Alcuni duo invece offrono momenti di emozione particolari, specialmente quello delle due danzatrici sulle musique del Chiaro di Luna di Beethoven.

La scenografia di Subodh Gupta dà del valore aggiunto allo spettacolo grazie alla sua sobrietà e la musica di Laurent Garnier dà ritmo a tutta l’esecuzione. La scena finale banalizza un po’ tutto cio’ che si aveva visto avanti.

Si affronta il tema dell’universalità dei popoli, le bandiere vengono stese sul palcoscenico e dei piccoli agnelli fanno la loro entrata in scena belando. Il messaggio puo’ senza dubbio commuovere il pubblico ma ha dei limiti.

Perché Preljocaj ha scelto di utilizzare questo simbolo di lunga tradizione per trasmettere un messaggio di pace e innocenza ? Lasciamo l’interrogativo aperto peró un coreografo che ha donato tanto a la danza contemporanea e che non puó adesso permetteri tali debolezze.

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