Cala il sipario su Serata Mozart

Con l’ultima replica della Serata Mozart, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, si è congedato dal suo pubblico per la pausa estiva. La stagione 2005/2006 riprenderà a settembre con il balletto Il Pipistrello di Roland Petit, su musiche di Johann Strauss e l’étoiles Alessandra Ferri e Robert Tewsley, quest »ultimo già artista ospite in questa stagione per Cenerentola.

La serata che prevedeva un cambio di cast rispetto a quello con cui si erano aperte le repliche, ha sicuramente offerto una buona serata di danza.

Nel pas de deux di Jeunehomme, coreografiadi Uwe Scholz, Gilda Gelati e Mick Zeni hanno superato la coppia Romagna-Murru; la loro interpretazione è stata sicuramente più sentita e hanno prevalso una maggiore armonia e sintonia tra i due partners. Effettivamente i loro colleghi se pur tecnicamente bravi avevano mancato proprio sul lato espressivo, facendo risultare alla fine un pò fredda la loro performance.

In Vanitas, sulle note del concerto per pianoforte KV 482 in mi bemolle maggiore n. 22 (andante), bene Sabrina Brazzo, che rientrava in questo spettacolo dopo una pausa dovuta alla recente gravidanza. Qualche perplessità sulla struttura della coreografia, che a volte è parsa debole di contenuto; il balletto però ha lasciato nel pubblico una buona impressione grazie alla scenografia, imponente, e all’atmosfera suggestiva resa tale anche dalla Cantata dalle Passioni « Grabmusik » KV 42 (Aria – « Betracht dies Herz ») nel finale.

E veniamo ai due pezzi forti dello spettacolo, Petite Mort (Concerto per piano e orchestra n. 23 K 488 (adagio) – Concerto per piano e orchestra n. 21 K 467 (andante) e Sechs Tänze (Sei danze tedesche K 571) di Jií Kylián. Anche in questo caso come per Jeunehomme, la performance è stata sicuramente migliore. Con maggiore fluidità nei movimenti, i ballerini sono riusciti a rendere meglio e trasmettere con più efficacia le sensazioni delicate e sottili che questo balletto racchiude. Nella serata della prima per esempio, un’eccessiva tensione dovuta probabilmente all’attesa del debutto aveva potuto influenzare l’esito della performance, togliendo al pezzo quell’intensità di emozioni che invece regala. Qualche imperfezione c’è stata, ma tenendo conto che si tratta di un pezzo veramente difficile per la precisione e la difficoltà tecnica dei movimenti, accresciuta inoltre dall’esigenza di rispettare « alla nota » lo spartito di Mozart, per il Corpo di Ballo della Scala il giudizio è positivo. Un altra considerazione va comunque tenuta presente, cioè il fatto che lo stile di Kylian è tutto sommato nuovo per i danzatori scaligeri, che sono più legati al classico, anche se già l’anno scorso si erano esibiti abbastanza bene in Sinfonia dei Salmi al Teatro degli Arcimboldi.

Successo ed entusiamo invece per Sechs Tänze, un pezzo che ha veramente trascinato il pubblico, ballato con la giusta ironia, freschezza e vivacità, qualità queste, che la coreografia richiede.

Ma tra tanta danza, perfezione e bellezza regalate dalla musica di Mozart, non c »è stata forse gestualità più vera ed espressiva che quella del Direttore del Corpo di Ballo Fréderick Olivieri manifestata dietro le quinte al termine di Jeunehomme, scuotendo le braccia e disegnando sul volto un sorriso di contentezza: un vero e proprio gesto di liberazione e soddisfazione non solo per la buona riuscita di un pezzo che da ballerino lo avevo visto visto protagonista, ma anche una testimonianza della professionalità e passione che lo accompagnano nel suo lavoro. E il Teatro alla Scala e il pubblico amante della danza non possono che ringraziare!

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