Fondly do we hope…Fervently do we pray

In questa creazione del 2009, Bill T. Jones commemora i 200 anni della morte di Abeaham Lincoln. Il suo approccio é ben più vasto, solo la recitazione vocale di alcune tappe importanti della sua vita richiamano la vita del 16 presidente degli Stati Uniti.

Per il resto l’atmosfera richiama quella tipica americana neoclassica con il palcoscenico che diviene quasi un interno di stile neoclassico con colonne bianche. Il coreografo va al di là : prolunga con una pedana circolare lo spazio scenico che accoglie assoli intensi, grazie alla fisicità plastica dei danzatori, sulla musiche di Jérôme Begin et Christopher Antonio William Lancaster, con il supporto vocale di una cantante di colore.

Questi momenti costituiscono dei veri momenti completamente dedicati all’espressione artistica dei danzatori, che ritrovano un proprio spazio allontanandosi dal vero palcoscenico. Sono attimi di riflessione che lasciano e prendono distanza dall’avvenimento ispiratore della creazione.

L’episodio e la commemorazione della morte divengono infatti uno spazio scenico poetico in cui Bill T. Jones puo anche affrontare temi più vasti come quello della discriminazione razziale. L’essenza di questo balletto la si ritrova appunto nella sua concezione globale dinamica e nell’aver saputo conglobare e affrontare anche temi più generali a partire da un personaggio che ha segnato senza dubbio la storia degli Stati Uniti.

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