Le Temps d’aimer- Festival di danza a Biarritz

Le Temps d’aimer festeggia il suo ventennale, un appuntamento che conferma il succeesso e la fedeltà del pubblico che lo ha seguito e sostenuto in tutti questi anni. Un grande ringraziamento anche agli enti pubblici che hanno permesso di continuare quest’avventura culturale in un’epoca in cui le manifestazioni culturali sono ritenute superflue. La danza fa parte di tutti noi, incarna l’espressione dei corpi e dei nostri sentimenti, quindi ci appartiene come esseri viventi e come tale va difesa in tutte le sue manifestazioni. Ben inteso che in quest’ottica apre al pubblico degli universi inaccessibili altrimenti.

Temps d’aimer oTempo d’amare, non poteva che aprire i suoi battenti con un balletto dedicato al tema dell’Amore. Il coreografo Stefanio Petronio dirige la compagnia del CCn Ballet de Lorraine nell’avventura di creare un’opera lineare e geometrica, ispirandosi alle lettere inviate alla fondazione Giulietta e Romeo. Lo scenario é suggestivo : la baia del Vieux Port di Biarritz su cui é installato il palcoscenico. Un luogo magico in cui risuona come sottofondo alle musiche del balletto la risacca delle onde dell’oceano illuminato da un gioco di luci che si stagliano sull’oscurità delle acque. La bellezza naturale di questo luogo accompagna i movimenti dei danzatori che nonostante incarnino l’esperienza dolorosa dell’Amore, non cadono mai nella tragicità del tema. Lo stile neoclassico del coreografo non lascia spazio agli eccessi di tragicità, anche i video che si susseguono sono quasi superflui e talvolta tolgono spazio all’intensità verbale dei recitativi. E’ forse l’esperienza del ventesimo secolo a eliminare il romanticismo e ogni manifestazione espressiva troppo eccessiva dei sentimenti che ha guidato il coreografo a donare questo valore estetico alla sua creazione. Nulla toglie che Tragic Love resti un’opera in cui tutto é bien calcolato e concepito e la compagnia dimostra un buon livello tecnico. Da sottolineare qualche déjà vu, forse sintomo della crisi che il mondo della danza oggi vive da un punto di vista creativo.

Thiery Malandain e il Giulietta e Romeo

Altra perla della manifestazione nelle giornate di apertura é la creazione di Thierry Malandain, direttore artistico del festival e del Centro coreografico nazionale, oramai un’istituzione di tutta la Francia. Il coreografo alla fine della ripetizione generale venerdi 10 settembre é stato insignito da Brigitte Lefevre, direttrice dell’Opéra di Paris del titolo di Officier des Arts et des Lettres e ricevuto dal sindaco di Biarritz la medaglia d’oro. Un riconoscimento dovuto per un uomo che prima come danzatore e poi come coreografo a consacrato la sua vita a quest’arte con la sua sensibilità musicale accentuata, con umiltà e devozione. Sebbene possa apparire schivo e timido, Thierry Malandain parla sulla scena con la sua gestualità e il suo linguaggio coreografico allo stesso tempo essenziale e lirico.

Dopo l’anteprima di Verona, non poteva esister altro luogo più appropriato, il coreografo francese ha presentato in première à Biarritz il suo Giulietta e Romeo sulla musica magistrale di Berlioz. E’proprio a partire dalla partitura che Malandain trae soprattutto le sue ispirazioni come ha confermato alla fine dello spettacolo il suo danzatore Arnaud….

Ebbene, la musica ha un ruolo protagonista con la sua liricità e la sua forza e la coregorafia non ne é da meno. Essa rivela una grande struttura costruttiva, una forza immaginativa e una capacità creativa parlante della nostra epoca. Ispirandosi alla visione delle tombe di Palermo, Malandain costruisce la sua scenografia con dei bauli metalicci sui quali i danzatori possono anche danzare e dietro i quali cambiano i loro costumi, in generale semplici, ispirati all’epoca dei nostri giorni.

Thierry Malandain ripercorre in un certo senso la storia dei due amanti partendo dalla loro morte. E’ infatti il prete che li ha uniti in matrimonio a aprire con un assolo le scene. L’opera prende già la sua forza che viene accentuata poi dalla comparsa in scena di nove coppie, tanti Giulietta e Romeo, come per rappresentare nella molteplicità differeeti storie d’amore.

Dinamismo, port de bras contemporanei e una grande coralità parlano al pubblico che non puó che assistere all’armonia della coregorafia e alla sua poesia che marca ogni passaggio.

Originale la scena della festa dei Capuleti : le danzatrici, indossano i loro abiti da festa quasi per magia, estraendoli dai bauli intorno ai quali avevano danzato. E’ un espediente originale, che per la sua ripidità e la sua magistrale esecuzione accompagna il pubblico nello spirito festivo. Il pas des deux dei due amanti é discreto e intenso, degno di attenzione il sofisticato porté verso la fine. Anche in questo caso nulla cade nel tragico, la visione della storia d’amore di Malandain é quasi religiosa, dato che fino alla fine la sua creazione glorifica il sentimento dell’Amore, concepito come sentimento libero e glorioso. Questo é il messaggio importante che tutto il balletto trasmette in piena sintonia con lo spirito della partizione di Berlioz.

Il festival continua fino al 19 settembre; per scoprirne tutto il programma:

www.biarritz-culture.com

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