Alvin Ailey American Dance Theatre

Alvin Ailey nacque il 5 gennaio 1931 in Texas. Il primo approccio del coreografo americano con la danza lo ebbe quando scoprì i Ballet Russes di Montecarlo in tournée in America. Studiò danza con Isadora Dunham, da cui acquisì la grande sensibilità di fare della danza un mezzo di rivalsa culturale della razza nera. Ma la più grande influenza sulla sua carriera successiva la ereditò da Lester Horton, di cui divenne allievo a Los Angeles nel 1949 e a cui si aggregò insieme alla sua compagnia multirazziale, che poteva contare anche sull’influenza di Indiani Americani e Giapponesi.

Nel 1953 Lester Horton muore e Alvin Ailey lo sostituisce alla guida della compagnia. L’anno succcessivo debutta a Broadway con House of Flowers di Truman Capote. Nei successivi dieci anni più volte fu presente a Broadway in veste di danzatore, coreografo, attore e regista. Coreografò prima Mass di Leonard Bernstein con il quale s’inaugurò il Kennedy Center of Performing Arts e successivamente l’opera Antonio e Cleopatra di Samuel Barber che costituiva la produzione inaugurale della Metropolitan Opera al Linconln Theater.

Blues Suite del 1958 consacra Alvin Ailey come coreografo e segna l’inizio della Alvin Ailey Dance Company con la quale raggiunse fama mondiale. Del 1960 è la famosissima Revelations, cui seguironoi titoli oggi più conosciuti e rappresentati: Caught, Cry, Solo, Grace, Witness, Ife /My hearth, Love Stories, Night Creature, Shining Stars, Witness, Episodes, Existence without form.

Il contributo di Ailey alla modern dance non è semplicemente da considerarsi alla luce del suo impegno e tecnica coreografica coreografico, dato che la sua danza costituisce un messaggio di diffusione della cultura afroamericana nel mondo. Egli stesso elabora una tecnica del tutto particolare, puntando molto su aspetti anche teatrali e utilizzando musiche prese dal repertorio jazz, classico ma anche appartenenti alla tradizione popolare nera. Le sue danze sono capolavori di colore, energia e ritmo. Più che come coreografo il ruolo di Ailey è stato senza dubbio forte proprio per questi aspetti: non è pertanto da affiancare ad altri suoi predecessori, ma piuttosto pensare a lui come un personaggio che ha fatto diventare la danza un veicolo, il suo mezzo personale per lottare contro il retaggio culturale della differenza tra bianchi e neri, per l’affermazione della loro cultura e delle proprie tradizioni. Dopo la morte di Ailey, oggi direttore artistico e continuatrice della sua opera è Judith Jamison.

In questo mese di ottobre l’Alvin Ailey American Dance Theater è in tournée in Italia. Sarà infatti a Parma per la Rasssegna Parma Danza 2006 il 3, 4, 5 ottobre con Love Stories, Night Creature, Solo, Revelations e poi a Milano, Teatro degli Arcimboldi il 7 e 8 ottobre con due programmi differenti ( cfr. il Calendario eventi)

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