Cornucopiae

Numerosi sono oggi i tentativi per creare degli spettacoli che possono veramente colpire, soprattutto nel panorama della danza contemporanea. La ricerca é senz’altro attiva ma i risultati sono minimi. Non é il caso di Cornucopiae, l’ultima creazione di Regine Chopinot che si aggiunge al trittico composto da Chair obscur (2002), Wha et O.C.C.C.

Si puó restare all’inizio stupiti o annoiarsi di fronte ai primi minuti di quest’opera. Ma con un’occhio e soprattutto con uno spirito pronto ad aprirsi, ad andare incontro e riconoscere ció che puó avere un valore estetico ci si trova immersi in un mondo popolato da creature che non mostrano mai il loro volto perché ricoperto da palette, né tanto meno il loro corpo che indossa costumi ingombranti simili a quelle dei primi astronauti che toccarono il suolo lunare.

E cosi come fu una scoperta e una conquista quella della luna, cosi i protagonisti di Cornucopiae compiono il loro viaggio verso un mondo, forse quello dell’interiorità, fatto di silenzi, di movimenti ove non si sente avverte la gravità e tutto é pervaso da una calma eterna che attiva nello spettatore un’attività di astrazione che puó condurlo verso universi lontani e suscitare in lui sentimenti diversi o semplicemente una calma assoluta.

Non esistono differenze, tutto si svolge nell’anonimato proprio per i costumi che uniformano i corpi e le personalità dei protagonisti.

Tuttavia un mondo quasi irreale si disvela, un universo che gli stessi danzatori ricercano o cercano a loro volta di ricreare in maniera del tutto personale ; ma sul palcoscenico per contrasto tutto é allo stesso tempo ricco di un’energia e di flusso vivente capace di far vibrare gli animi degli spettatori più sensibili o più neutri.

Coronamento di quest’atmosfera é senz’altro la scenografia : suolo ricoperto da fogli d’alluminio, palcoscenico circoscritto da pareti creati da tessuti beige chiaro aiutano ancora di più a viaggiare lontano o ci incitano a scavare proprio con le palette che ricoprono i volti dei protagonisti nelle pieghe più intime del nostro animo.

Nel Festival d’autunno di danza di Parigi, Regine Chopinot ha lanciato la propria freccia : Cornucopiae, dal latino abbondanza é un’esempio in cui profondità, interiorità e spirito di ricerca abbondano senza limiti.

Parigi, Centre Pompidou 27 Novembre 2008

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